LA RETE DELLE PASSIONI DI CRISTO IN EUROPA PER UN PROGETTO DI SALVAGUARDIA CONDIVISO

Più di trenta anni fa nasceva, in Spagna, l’idea di un’associazione che unisse e coinvolgesse in un unico progetto di valorizzazione e promozione i moltissimi sodalizi che, da secoli, avevano creato, ricreato e trasmesso continuativamente nel tempo una delle espressioni più diffuse della cultura della tradizione d’Europa, le Passioni di Cristo, tra le manifestazioni più antiche e significative nel contesto delle forme di teatro religioso conosciuto e importante veicolo di socialità.

All’associazione – oggi Passio Domini in Europe con sede sociale a Ligny in Belgio- aderirono i sodalizi di Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Croazia, Francia, Finlandia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Polonia Romania, Svizzera e Ungheria con l’obiettivo di far dialogare le comunità sulla base di un elemento condiviso della loro tradizione e di proporre il patrimonio culturale rappresentato dalle Passioni all’attenzione delle istituzioni politiche e culturali di ognuno dei Paesi aderenti, in funzione di un progetto di salvaguardia che garantisse la vitalità e la trasmissione delle secolari performances, fortemente identitarie, alle giovani generazioni.

Nel 2004 il gruppo il gruppo italiano che aveva aderito già nel 1999 al progetto europeo, fonda Europassioni per l’Italia con sede legale a Roma, con l’obiettivo di trasferire le buone pratiche europee al contesto italiano in modo più ramificato (in rete) e sistematico, mantenendo e consolidando al contempo i rapporti di scambio e confronto con l’associazione europea. Ad Europassione per l’Italia aderiscono oggi 34 sodalizi che operano in quasi tutte le regioni italiane.

Ad oggi, molte sono state le attività di promozione e valorizzazione messe in atto dai sodalizi italiani ed europei nel contesto di relazioni che hanno sostenuto e sostengono, in varie forme, il percorso di salvaguardia individuato. In Italia, in particolare, è maturata una rete di condivisione tra le comunità molto solida, che si è aperta negli ultimi anni allo scambio ed alla relazione con la Pontificia Commissione per i Beni Culturali, il Pontificio Consiglio per la Cultura, il Progetto Culturale CEI, il MiBac, gli Enti e soggetti istituzionali locali.

Dal 2012 il programma dell’associazione si è arricchito della “Prospettiva UNESCO”, un progetto di valorizzazione internazionale che si basa sull’attività svolta in Italia e in Europa dalle comunità sul tema della salvaguardia delle Passioni di Cristo, per proporre le stesse attraverso una candidatura multinazionale al “Registro delle Buone pratiche di salvaguardia” istituito con l’art.18 dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale del 2003. Il riconoscimento e la promozione delle “Buone pratiche” costituisce per il Comitato intergovernativo UNESCO che opera per il Patrimonio immateriale un grande successo metodologico della Convenzione del 2003, perché sintetizza un avvenuto processo di salvaguardia e un’efficacissima linea di lavoro da parte delle comunità proponenti, meritevole del riconoscimento internazionale come strumento di preservazione della diversità culturale. Ad oggi, i programmi e i progetti di buone pratiche riconosciuti dall’UNESCO sono solo 10, con una sola candidatura multinazionale che ha coinvolto Bolivia, Cile e Perù.

L’iniziativa della candidatura del Network delle Passioni di Cristo per l’iscrizione al Registro delle Buone Pratiche è partita da Europassioni per l’Italia, che ha veicolato il progetto presso i sodalizi europei. La campagna di adesione finalizzata alla formulazione di una proposta di candidatura internazionale, in via di perfezionamento, è partita in occasione del Primo Colloquio tra i portatori d’interesse per una “Prospettiva UNESCO” che si è tenuto a Ciconicco di Fagagna (Udine) nel febbraio 2013 e che ha prodotto la condivisione dell’idea progettuale da parte dei sodalizi italiani intervenuti e dei rappresentanti della Spagna, della Germania, dell’Austria, della Slovenia e del rappresentante del Pontificio Consiglio della Cultura, oltre che dell’UNPLI-Unione Pro Loco Italiane, ONG accreditata all’UNESCO e associazioni culturali del territorio che hanno sottoscritto le linee guida per un Piano di salvaguardia condiviso.

Nel corso del colloquio di Udine è stata approvata una linea d’intervento e di condivisione del Piano richiamato che ha l’obiettivo di sostanziare e motivare il percorso di candidatura individuato e perseguito e che si svilupperà nel contesto di incontri d’area che coinvolgerà i sodalizi del Sud e Isole, del Centro e del Nord e che saranno organizzati nel corso del 2013 e 2014. Ai colloqui parteciperanno gli stakeholders, i soggetti istituzionali dei territori di riferimento e la comunità scientifica interessata e, attraverso il confronto fra competenze, esperienze ed idee, si lavorerà per aprire ed alimentare il dibattito, oltre che delle specificità delle Passioni, sul Patrimonio culturale immateriale italiano e sulle sue prospettive future di salvaguardia e valorizzazione a dieci anni dalla Convenzione del 2003.

Roma, 28 maggio 2013

Per la Rete delle Passioni di Cristo in Europa

(Dott.ssa Patrizia Nardi)* *Coordinamento tecnico-scientifico candidatura UNESCO